Si sente spesso parlare di CER (o comunità energetiche) negli ultimi tempi, ma spesso ci viene chiesto: cosa sono? A cosa servono? Chi può crearle e come funzionano? In questo articolo proviamo a rispondere a tutte queste domande.
Cosa sono le comunità energetiche?
Le Energy Community, o comunità energetiche, sono associazioni composte da gruppi di autoconsumatori di fonti rinnovabili, che possono essere cittadini privati, aziende o attività commerciali, che si riuniscono per dotarsi di infrastrutture per la produzione di energia pulita, condividendola tra loro e autoconsumandola.
Grazie a queste associazioni si risponde ad un’esigenza di tipo ambientale, sociale ed economica, con l’obiettivo di allinearsi ad una transizione energetica sostenibile e duratura.
In questo modo, i soggetti coinvolti riducono la loro dipendenza energetica dal sistema elettrico nazionale e incentivano la nascita di modelli socio-economici basati sulla sharing economy. Ognuno di essi, infatti, è impegnato nelle diverse fasi di produzione, consumo e scambio dell’energia a prezzi buoni, combattendo così lo spreco e riducendo le emissioni di Co2.
L’appartenenza ad una comunità energetica si può ottenere a prescindere la livello di reddito, in quanto quello che viene richiesto è un contributo diretto al processo di produzione e consumo dell’energia. Non si tratta quindi di associazioni con scopo di lucro ma, al contrario, l’intera gestione della comunità è totalmente a carico dei cittadini e soggetti coinvolti.
Quali obiettivi vogliono raggiungere le comunità energetiche?
- Combattere lo spreco energetico e l’uso delle risorse non rinnovabili.
- Garantire prezzi concorrenziali sulla fornitura di elettricità grazie alla produzione di energia dagli impianti condivisi, favorendo così il mercato dell’energia pulita.
- Stimolare il mercato e la produzione di impianti fotovoltaici.
- Ridurre le emissioni annuali di Co2.
- Sostenere la transizione energetica a emissioni zero, prevista dall’Agenda 2030 per il 2050.
Quali sono i vantaggi delle comunità energetiche e come funzionano?
Per la creazione di una Energy Community si individuano alcune fasi necessarie da seguire.
- Identificare un’area e i soggetti coinvolti: avere un’area/tetto disponibile per l’installazione degli impianti e trovare altri consumatori limitrofi disposti a condividere la loro energia. Verificare tramite il proprio gestore di rete l’appartenenza degli autoconsumatori alla stessa cabina di trasformazione. L’impianto condiviso non deve avere una potenza complessiva superiore ai 200kW, ma tutta l’energia prodotta può eventualmente essere immagazzinata in opportuni impianti di accumulo.
- Costituzione della comunità energetica: viene stipulato un contratto comunitario di diritto privato che abbia come oggetto sociale prevalente i benefici ambientali, sociali ed economici. Si stabiliscono le regole e le modalità dell’autogestione e della condivisione dell’energia. La partecipazione deve essere aperta e volontaria.
- Realizzazione degli impianti: è necessario verificare la corretta procedura autorizzativa dell’impianto, presentare la richiesta di connessione al gestore di rete dell’impianto, verificare il rispetto dei requisiti previsti per l’accesso al servizio contenuti nelle Regole Tecniche del GSE.
- Richiedere gli incentivi al GSE: avviare la richiesta di accesso al servizio di valorizzazione incentivazione dell’energia condivisa del GSE, secondo le modalità descritte nelle Regole Tecniche del GSE.
I vantaggi principali li abbiamo esposti all’inizio di questo articolo, ma per riassumere li possiamo esprimere in due macro elementi:
- vantaggi di tipo ambientale, in quanto l’energia che viene prodotta dagli impianti condivisi è generata da fonti rinnovabili, garantendo così meno emissioni di Co2 e altri gas.
- Vantaggi di tipo economico grazie alle varie agevolazioni fiscali attive ed alle riduzioni dei costi delle componenti variabili della bolletta, grazie all’auto-consumo generato.
Chi può costituire una comunità energetica?
Può essere qualsiasi soggetto pubblico o privati, anche cittadini che abitano nello stesso quartiere. L’unica discriminante è a livello geografico, in quanto i soggetti devono essere collegati in bassa tensione nel perimetro sottostante alla stessa cabina di trasformazione.
Spetterà alle persone interessare costituire il soggetto giuridico che si caratterizzerà come la comunità energetica rinnovabile e che dovrà preliminarmente registrarsi sul portale GSE ai fini della presentazione della domanda.
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