L’avvento delle auto elettriche e la loro sempre crescente diffusione rappresentano una vera e propria rivoluzione. Non solo per quanto riguarda il comparto della mobilità, ma anche per tutto ciò a esso connesso, sia dal punto di vista economico e produttivo, sia dal punto di vista delle abitudini degli utilizzatori finali.
Come spesso capita con le rivoluzioni, però, anche in questo caso sono molti i dubbi – legittimi – mostrati dagli automobilisti e dai consumatori in generale, che, spesso, però sono figli della disinformazione.
La mobilità elettrica è, infatti, uno dei temi caldi del periodo storico che stiamo vivendo e, complici anche i necessari interventi legislativi dei governi in merito, è frequentemente al centro del dibattito pubblico. Un dibattito che, tuttavia, è spesso influenzato da prese di posizione puramente ideologiche che non trovano sostegno nei fatti o, peggio, da interessi economico-politici.
In questo articolo faremo chiarezza sui dubbi più ricorrenti e sfateremo alcuni falsi miti riguardanti la mobilità elettrica di oggi.
Anche le auto elettriche sono inquinanti?
Chi sostiene tale affermazione, in genere, fa leva sul fatto che l’energia elettrica necessaria per ricaricare i BEV sia in larga parte prodotta a partire da fonti fossili, oltre alla necessità di estrarre ingenti quantità di minerali rari e inquinanti per la produzione delle batterie.
Anche se in tutto questo c’è un fondo di verità, la realtà è ben diversa e per comprenderla meglio, ci viene in aiuto uno studio approfondito del 2023 di Rystad Energy, ente indipendente di ricerca in ambito energetico e di business intelligence con sede a Oslo.
Lo studio prende in esame l’intero ciclo di vita dei veicoli, a partire dalla loro fabbricazione, passando per l’utilizzo e fino allo smaltimento. Dall’analisi è emerso che, in Cina, le emissioni totali di un BEV sono circa 39 tonnellate di CO2, contro le 85 di un veicolo con motore a combustione. Una differenza che risulta ancora più evidente analizzando la situazione degli USA, dove un’auto elettrica è responsabile della produzione di 42 tonnellate di CO2, contro le oltre 100 di un veicolo endotermico, quindi meno della metà.
A questi dati si aggiungono altri fattori rilevanti:
- Molti componenti delle batterie sono riciclabili
- Le batterie hanno un ciclo di vita molto lungo
- L’energia utilizzata per le ricariche può essere prodotta da fonti rinnovabili.
Altri fattori chiave da considerare per questa analisi sono la bassissima efficienza dei motori termici, per i quali soltanto il 40/45% circa dell’energia utilizzata viene trasformata in movimento, mentre la restante si disperde in calore. Per contro i motori elettrici hanno un’efficienza superiore al 90%.
Rystad evidenzia, inoltre, come al fine dell’analisi debbano considerarsi anche le emissioni generate dai processi di estrazione e raffinazione dei combustibili fossi, per la produzione dei carburanti, che rappresentano circa il 90% del totale delle emissioni imputabili ai veicoli endotermici.
Batterie delle auto elettriche: che impatto ambientale hanno e come vengono smaltite?
Molto scetticismo riguarda anche il tema delle batterie, spesso trattato con superficialità dai detrattori, ma che merita un approfondimento a sè.
Innanzitutto occorre specificare che le batterie per i veicoli elettrici sono batterie al litio, più compatte, leggere ed efficienti rispetto alle controparti al piombo e nichel.
Le batterie al litio sono in grado di supportare un elevatissimo numero di cicli di ricarica: in genere la vita utile di una batteria al litio, per un’auto elettrica, è compresa tra gli 8 e i 10 anni, per percorrenze di oltre 150.000 chilometri.
Tuttavia quelle al litio rappresentano solo uno degli step evolutivi che la tecnologia delle batterie per veicoli elettrici sta affrontando. La nuova frontiera è quella delle batterie allo stato solido, che garantiscono fino al 50% in più di capacità, minori ingombri e migliore gestione delle temperature.
Per definire il quadro della situazione attuale, però, occorre anche considerare che le batterie delle auto elettriche vanno sostituite una volta che la loro capacità è scesa oltre il 70%, ma possono continuare a essere utilizzate ad altri scopi. Al termine della loro vita a bordo dei veicoli, le batterie vengono utilizzate per fornire energia “pulita” da utilizzare per l’illuminazione pubblica, nei sistemi di accumulo per le case o in impianti di stoccaggio di energia di altro tipo.
Rispetto agli accumulatori tradizionali, le batterie al litio per auto elettriche contengono elementi inquinanti, come nichel e cobalto. Tuttavia, al termine del loro ciclo vitale, le batterie sono destinate a impianti di riciclo dedicati, dove i metalli e le terre rare in esse contenuti vengono estratti per poi essere riutilizzati.
Le auto elettriche sono davvero sicure?
La sicurezza delle auto elettriche è un altro dei fattori che i consumatori hanno più a cuore e che generano più perplessità.
Al centro dell’attenzione, sono in particolar modo, i rischi di incendio – alimentati anche dalla strumentalizzazione di alcuni spiacevoli fatti di cronaca – che, secondo i soliti detrattori, sarebbero un grande problema dei veicoli elettrici. Tuttavia, la realtà è ben diversa.
Un’analisi condotta negli Stati Uniti dalla National Transportation Safety Board, dimostra che, relativamente al pericolo di incendio, il full electric è di gran lunga la tipologia di veicoli più sicura. In particolare, il rapporto degli incendi di veicoli registrati negli USA nel 2020, dimostra che su un totale di 215.636 automobili andate in fiamme, 16.051 erano ibride, 199.533 a benzina, mentre sono state soltanto 52 quelle elettriche.
Anche in questo contesto, quindi, generalizzare sarebbe un grave errore.
Sebbene le statistiche dimostrino come le auto elettriche siano evidentemente più sicure delle altre tipologie di veicoli (relativamente al rischio di incendio), non bisogna dimenticare che, per gli utilizzatori, resta di primaria importanza eseguire la corretta manutenzione del proprio veicolo e il controllo tempestivo di eventuali danni. Tuttavia, si tratta di una raccomandazione universale, destinata a qualsiasi tipologia di auto.
Gestione delle ricariche: ci sarà sufficiente energia per tutti?
Alcune delle preoccupazioni più diffuse riguardano la gestione dell’enorme domanda energetica e la “logistica di ricarica” nel momento in cui tutti gli automobilisti, o almeno gran parte di essi, si mettessero alla guida di un’auto elettrica.
Dubbi che riguardano principalmente due fattori:
- L’effettiva capacità di produrre l’energia necessaria,
- la gestione dei tempi di attesa per le ricariche.
Sfide e soluzioni per soddisfare la domanda di energia per le ricariche di BEV
Per quanto riguarda il primo punto, occorre tenere in considerazione che, all’aumentare del numero circolante di veicoli elettrici, dovrà necessariamente corrispondere un aumento degli investimenti in infrastrutture, sia per quanto riguarda la rete elettrica, sia i sistemi di ricarica.
Per far fronte alla crescente domanda, si avrà un incremento significativo delle stazioni di ricarica, sia pubbliche che private. Ciò include stazioni rapide lungo le autostrade, nei parcheggi pubblici così come in quelli di strutture private, come luoghi di lavoro, supermercati o altri punti di interesse, grazie ai quali riuscire a distribuire meglio la domanda di ricarica lungo l’arco della giornata.
A questi si aggiungono, poi, le wall-box private installate nei contesti domestici.
I sistemi di ricarica per veicoli elettrici sono molto più piccoli e meno appariscenti delle classiche pompe di benzina, per questo passano inosservati agli occhi di chi non ne è ancora utilizzatore. Ciononostante, in Italia, il numero di punti di ricarica per auto elettriche è in continua crescita e, secondo un recente rapporto di Motus-E, al 31 dicembre 2023, si sono raggiunte le 50.678 unità.
Efficienza e Accessibilità della Ricarica
Anche in merito al secondo punto, gli automobilisti già oggi hanno ben poco da temere.
Per quanto riguarda i tempi d’attesa, infatti, contrariamente alla percezione comune, grazie alle colonnine e ai veicoli di nuova generazione, si può completare l’80% di ricarica in meno di trenta minuti.
Inoltre, non bisogna dimenticare che, a differenza dei rifornimenti di carburante, che possono essere fatti soltanto presso i distributori di benzina o gasolio, i veicoli elettrici possono essere ricaricati anche in ambito domestico o comunque privato, quando sono parcheggiati sia a casa sia al lavoro, ad esempio.
Vuoi approfondire sulle soluzioni di ricarica per i veicoli elettrici? Allora CONTATTACI dal nostro sito cliccando qui oppure fissa una telefonata informativa con il referente Giuseppe De Nardi, per scoprire le soluzioni più adatte a te: Clicca qui o sulla foto qui sotto.